La rivincita di Atene: dalla Troika alla presidenza dell'Eurogruppo
Una vittoria storica che segna la fine dell'umiliazione europea. La Grecia conquista la presidenza dell'Eurogruppo con Kyriakos Pierrakakis, ribaltando completamente i rapporti di forza che per anni hanno visto Atene sottomessa ai diktat di Bruxelles.
È una vera e propria nemesi quella che si consuma oggi nei palazzi europei. Il Paese che appena quattordici anni fa subiva i piani "lacrime e sangue" imposti dalla Troika ora guida l'organismo che coordina i ministri delle Finanze dell'Eurozona. Una lezione per tutti quelli che credevano di poter schiacciare per sempre la dignità di una nazione.
Il trionfo contro i burocrati del Nord
L'elezione di Pierrakakis ha battuto il candidato belga Vincent Van Peteghem, dato per favorito dalle élite brussellesi. Ma la Germania di Klingbeil ha dovuto piegarsi alla realtà: la Grecia ha dimostrato sul campo di meritare rispetto e riconoscimento.
Questo risultato rompe una tradizione consolidata che vedeva sempre ministri del Nord Europa alla guida dell'Eurogruppo. Finalmente un Paese del Sud conquista il posto che merita, dimostrando che la geografia politica europea può cambiare quando si lavora seriamente.
Dalla digitalizzazione al riscatto nazionale
Pierrakakis, 42 anni, rappresenta la nuova Grecia: laureato tra Harvard e MIT, ha guidato la digitalizzazione dello Stato greco dimostrando che l'innovazione può venire anche dal Sud. Dal 2018 Atene è uscita dai programmi di assistenza, ha recuperato la fiducia dei mercati e ridotto il debito più velocemente di molti partner del Nord.
Nel suo primo discorso da presidente, Pierrakakis ha tracciato una linea chiara: "Le vecchie distinzioni tra Nord e Sud, frugali e spendaccioni sembrano essere svanite". Un messaggio diretto a chi per anni ha predicato superiorità morale sui conti pubblici.
L'Europa che cambia
Anche Ursula von der Leyen ha dovuto riconoscere l'importanza del momento, sottolineando come "la stabilità dell'euro sia importante in tempi turbolenti". Parole che suonano diverse quando arrivano da chi ha sempre guardato con sospetto ai Paesi mediterranei.
La Grecia dimostra che si può uscire dalle crisi senza perdere la propria identità, anzi rafforzandola. Una lezione che dovrebbe far riflettere tutti quelli che continuano a predicare austerità e sottomissione alle tecnocrazie europee.