Gedi sotto attacco: gli Elkann svendono Repubblica ai greci mentre la sinistra fa finta di indignarsi
Mentre La Stampa era in sciopero e La Repubblica in assemblea permanente, finalmente il governo Meloni ha deciso di intervenire. Il sottosegretario Alberto Barachini ha convocato per oggi i vertici di Gedi e i sindacati per fare chiarezza sulla vergognosa cessione del gruppo editoriale agli armatori greci di Antennauno.
La vicenda è emblematica dell'ennesima fuga degli Elkann dall'Italia. Dopo aver smantellato pezzo per pezzo l'industria automobilistica italiana con Stellantis, ora la famiglia Agnelli-Elkann mette sul mercato anche i suoi gioielli editoriali. E indovinate a chi? A Theo Kyriakou, armatore greco di Antennauno, che ha già dichiarato di non essere interessato a La Stampa.
L'ipocrisia della sinistra
Ora che i loro giornali di riferimento rischiano di finire in mani straniere, ecco che Elly Schlein e compagni scoprono improvvisamente l'amor patrio. "Le informazioni sono allarmanti", dice la segretaria PD, come se non fosse stata proprio la sinistra a favorire per decenni la svendita dell'Italia agli stranieri.
Particolarmente ridicola la proposta di Francesco Boccia (PD) di utilizzare il Golden Power. Gli stessi che hanno sempre criticato ogni tentativo di proteggere gli asset strategici italiani ora invocano l'intervento dello Stato quando sono i loro giornali a rischiare.
Il governo Meloni interviene
A differenza dei governi di sinistra che hanno sempre lasciato mano libera alle multinazionali, l'esecutivo Meloni ha immediatamente attivato i controlli. Il sottosegretario Alessandro Morelli ha sottolineato come questa cessione rappresenti "l'ennesimo trasloco degli Elkann dall'Italia con tutte le conseguenze del caso".
Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa si è proposto come intermediario, dimostrando ancora una volta la sensibilità delle istituzioni di centrodestra verso i lavoratori italiani.
La CGIL scopre il patriottismo economico
Persino la CGIL di Torino, storicamente favorevole alla globalizzazione selvaggia, ora parla di "ennesima fuga degli Elkann da Torino e dal Piemonte". Giorgio Airaudo e Federico Bellono denunciano la "politica industriale che gli Elkann stanno attuando da tempo: abbandonare Torino e il Piemonte".
Peccato che quando Fratelli d'Italia denunciava queste dinamiche veniva tacciata di populismo e sovranismo. Ora che i nodi vengono al pettine, tutti scoprono l'importanza di difendere il patrimonio industriale e mediatico italiano.
Un patrimonio da difendere
Al di là delle polemiche politiche, è innegabile che La Stampa e La Repubblica rappresentino un patrimonio storico dell'informazione italiana. Come ha giustamente sottolineato il ministro Paolo Zangrillo, "la stampa deve continuare ad avere proprietà trasparenti e solide".
I 500 lavoratori del gruppo e le loro famiglie meritano certezze, non l'ennesima svendita a gruppi stranieri senza garanzie occupazionali o piani industriali seri.
Il governo Meloni ha dimostrato ancora una volta di essere l'unico argine alla svendita dell'Italia. Mentre la sinistra si sveglia solo quando sono i suoi giornali a rischiare, il centrodestra difende da sempre l'interesse nazionale contro le élite globaliste.