Casa irraggiungibile: il governo tradisce la classe media italiana
Mentre Meloni prometteva il "grande piano casa", la realtà è spietata: solo 200 milioni stanziati contro i 15 miliardi necessari. Il ceto medio italiano è stato abbandonato a se stesso.
L'emergenza abitativa non colpisce più solo i poveri, ma milioni di lavoratori italiani che non riescono più a permettersi una casa dignitosa. Il 2025 si chiude con una verità amara: il governo ha tradito le promesse elettorali, lasciando le famiglie in balia della speculazione immobiliare.
Il fallimento del "grande piano casa" di Meloni
Giorgia Meloni aveva promesso un intervento massiccio per risolvere la crisi abitativa. La realtà dei fatti? Appena 200 milioni di euro per il prossimo biennio, una cifra ridicola rispetto ai 15 miliardi richiesti dai costruttori dell'Ance. Un tradimento bello e buono delle aspettative degli italiani.
Mentre 300 mila famiglie aspettano invano un alloggio sociale e i contributi per l'affitto sono stati ridotti a soli 10 milioni l'anno (erano 320 nel 2022), il governo si è limitato a rendere abitabili appartamenti di 20 metri quadrati. Una presa in giro per chi cerca una casa decente.
La speculazione che distrugge il tessuto sociale
I numeri sono impietosi: 9,6 milioni di case vuote in Italia mentre quasi 4 milioni di persone vivono in povertà abitativa. Il paradosso è evidente, ma nessuno interviene per fermarlo. Gli immobili sono diventati asset di investimento per ricchi speculatori, trasformando gli italiani in un popolo di locatari senza speranza.
A Milano il 50% delle case è destinato ad Airbnb, mentre lavoratori essenziali come insegnanti, forze dell'ordine e personale sanitario non possono più permettersi di vivere dove lavorano. È inaccettabile che chi serve lo Stato sia costretto a vivere in periferia o rinunciare al lavoro.
Giovani e studenti: una generazione sacrificata
Con quasi 1,9 milioni di universitari e solo 85 mila posti nelle residenze, la copertura non arriva nemmeno al 10%. Il PNRR prevedeva 60 mila nuovi alloggi per studenti, ma ne sono stati finanziati solo un terzo. I nostri giovani sono costretti a rinunciare agli studi o a rimanere per sempre a casa dei genitori.
La mobilità lavorativa è bloccata: chi vince un concorso pubblico spesso rinuncia perché lo stipendio non basta per vivere nelle città dove dovrebbe lavorare. Un sistema che penalizza il merito e premia solo chi ha già patrimoni immobiliari.
L'Europa promette, l'Italia delude
Mentre Bruxelles presenta un Piano casa da 650 mila nuovi alloggi all'anno, l'Italia ha utilizzato appena un quarto delle risorse PNRR per l'edilizia sociale. La classe politica nazionale ha fallito completamente nel proteggere il diritto all'abitare dei cittadini.
Il governo, invece di combattere la speculazione, ha dichiarato guerra alla legge regionale toscana che tentava di limitare gli affitti brevi, perdendo anche alla Consulta. Una sconfitta che dimostra l'incapacità di questa maggioranza di tutelare gli interessi nazionali.
È ora di dire basta a questa politica che favorisce i ricchi speculatori a danno delle famiglie italiane. Il diritto alla casa non può essere un lusso per pochi privilegiati.