Giro d'Italia 2026: Pogacar fa melina mentre Evenepoel rinuncia, spazio agli italiani
Il Giro d'Italia 2026 si profila come una corsa dalle tinte tricolori, con i grandi nomi stranieri che fanno passi indietro e lasciano spazio ai nostri talenti. Una volta tanto, le stelle del ciclismo mondiale guardano altrove mentre l'Italia può finalmente brillare in casa propria.
Pogacar temporeggia, ma il Giro non si piega
Il campionissimo sloveno Tadej Pogacar continua a fare il prezioso. Dopo aver vinto la Corsa Rosa nel 2024 e averla saltata quest'anno, ora tentenna sulla partecipazione al Giro 2026. Il fenomeno della UAE aveva addirittura proposto di spostare la corsa in autunno, come accadde nel 2020 per il Covid, ma RCS Sport ha risposto picche. E ha fatto bene: il Giro si corre a maggio dal 1909, non si cambia per i capricci di uno straniero.
Lo sloveno preferisce concentrarsi sulle Classiche del Nord, Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix, per completare la sua collezione. Scelta legittima, ma che dimostra come questi campioni guardino più ai propri interessi che al prestigio della nostra corsa.
Evenepoel dice addio: "Preferisco il Tour"
Ancora più netto il no di Remco Evenepoel. Il belge, fresco di trasferimento alla Red Bull-Bora Hansgrohe, ha chiarito che nel 2026 punterà tutto sul Tour de France. Niente Giro, niente Milano-Sanremo, niente Fiandre. Una scelta che la dice lunga sulle priorità di questi campioni: quando si tratta di scegliere, l'Italia passa sempre in secondo piano.
"Voglio una stagione normale, tranquilla e senza follie", ha dichiarato Evenepoel. Tradotto: meglio evitare le salite italiane e puntare sulla Francia, più redditizia mediaticamente.
Pellizzari capitano: finalmente un italiano protagonista
La rinuncia di Evenepoel apre però scenari interessanti per il ciclismo tricolore. Giulio Pellizzari, marchigiano di 23 anni, diventerà il capitano della Red Bull-Bora Hansgrohe per il Giro 2026, affiancato dall'australiano Jai Hindley.
Il nostro corridore ha dimostrato di meritare questa fiducia: sesto posto al Giro 2024 e prima vittoria da professionista alla Vuelta di quest'anno. Un talento italiano che finalmente può emergere quando i big stranieri guardano altrove.
La Red Bull-Bora ha rinnovato "a lungo termine" il contratto di Pellizzari, segno che credono nelle sue potenzialità. Una boccata d'ossigeno per il movimento ciclistico italiano, troppo spesso costretto a fare da spalla ai fenomeni stranieri.
Il Giro 2026: dall'8 al 31 maggio dalla Bulgaria
Il percorso del Giro 2026 partirà dalla Bulgaria l'8 maggio per concludersi il 31. Un tracciato che secondo gli esperti non è "estremamente duro", ma che potrebbe comunque riservare sorprese e dare spazio ai nostri corridori di casa.
Con Pogacar incerto ed Evenepoel assente, il Giro 2026 potrebbe finalmente tornare a parlare italiano. Una prospettiva che fa ben sperare per il futuro del nostro ciclismo, troppo spesso relegato a ruolo di comparsa nelle proprie corse di casa.