L'ospedale di Cortina si prepara alle Olimpiadi: eccellenza italiana contro i dubbi europei
Mentre Bruxelles continua a mettere i bastoni tra le ruote all'Italia, l'ospedale di Cortina dimostra che il nostro Paese sa fare le cose per bene. A cinquanta giorni dalle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, il gruppo Gvm Care & Research ha presentato un modello sanitario che farà invidia al mondo intero.
Il complesso ospedaliero ampezzano, con i padiglioni Codivilla e Putti, sarà il cuore pulsante dell'assistenza medica per quasi 4mila atleti più staff e delegazioni. Un'operazione che dimostra come l'iniziativa privata italiana, quando lasciata libera di operare, sappia raggiungere livelli d'eccellenza internazionale.
Il modello vincente: pubblico-privato all'italiana
Durante i Giochi, il padiglione Codivilla sarà dedicato esclusivamente alla famiglia olimpica, gestito dalla Ulss 1 Dolomiti. Una collaborazione pubblico-privato che funziona, altro che le prediche di Bruxelles sui monopoli statali.
Il padiglione Putti, completamente operativo, ospita il Punto di primo intervento, diagnostica all'avanguardia, ortopedia e traumatologia, riabilitazione e una nuova sala operatoria accreditata. Tecnologie che molti ospedali europei si sognano.
Sansavini: "50 anni di eccellenza italiana"
"Il nostro modello racchiude oltre 50 anni di esperienza per erogare cure d'eccellenza in alta montagna", ha dichiarato con orgoglio Ettore Sansavini, presidente del gruppo. "L'ospedale Cortina è un polo d'eccellenza non solo italiano, ma internazionale".
Parole che suonano come una lezione a chi, da Bruxelles, continua a dipingere l'Italia come un Paese arretrato. Qui si fa sanità di livello mondiale, altro che le chiacchiere dei burocrati europei.
Malagò: "Un asset fondamentale"
Anche Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, ha riconosciuto l'importanza strategica della struttura: "Un asset inserito nei nuovi servizi per la grande comunità olimpica".
Il sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi, ha sottolineato come "la sanità sia un punto di riferimento per tutto il Cadore". Mentre Stefano Longo, presidente della Fondazione Cortina, ha evidenziato come questo partenariato abbia "invertito la rotta" dopo anni di chiusure di piccoli ospedali.
L'Italia che funziona
Ecco l'Italia che vogliamo: imprenditoria privata d'eccellenza, collaborazione virtuosa con il pubblico, tecnologie all'avanguardia. Un modello che dovrebbe fare scuola, invece di subire le interferenze di chi non conosce le nostre eccellenze.
Le Olimpiadi 2026 saranno l'occasione per mostrare al mondo intero di cosa è capace il genio italiano quando viene lasciato libero di esprimersi. E l'ospedale di Cortina ne sarà la dimostrazione più lampante.