Il centro Vantara del miliardario Ambani nel mirino della CITES per traffico illegale di animali
Il figlio del magnate più ricco d'Asia finisce sotto accusa per aver creato quello che sembra più un gigantesco zoo privato che un centro di salvataggio.
Anant Ambani, figlio del diciannovesimo uomo più ricco al mondo secondo Forbes, è finito nel mirino delle autorità internazionali per presunte irregolarità nel suo centro Vantara, spacciato come struttura di salvataggio per animali in via d'estinzione.
Un matrimonio da 600 milioni e amicizie pericolose
Il giovane Ambani è balzato agli onori delle cronache occidentali nel 2024 per il suo matrimonio faraonico, costato la bellezza di 600 milioni di dollari. Tra gli invitati, oltre a star internazionali come Rihanna e Kim Kardashian, anche il nostro ex premier Matteo Renzi. Non a caso, in casa Ambani è di famiglia anche Trump jr, quello che è venuto in Laguna a Venezia per uccidere specie protette.
Vantara: il business mascherato da beneficenza
Il centro Vantara, che vanta 30 milioni di follower su Instagram e ospita 150mila animali, è ora sotto accusa della CITES, l'organizzazione internazionale che controlla il commercio di fauna selvatica. Le accuse sono pesantissime: permessi falsificati, acquisto illegale di animali protetti e cattura in natura spacciata per riproduzione in cattività.
Il segretariato CITES ha documentato irregolarità gravissime, come il caso di otto scimpanzé importati illegalmente dal Camerun con documenti falsi, o l'acquisto diretto di animali protetti dalla Repubblica Ceca, con tanto di fatture che provano la natura commerciale dell'operazione.
L'India protegge il suo miliardario
Nonostante le prove schiaccianti, la proposta di sanzioni contro l'India è stata respinta dalla maggioranza dei paesi, con il decisivo intervento degli Stati Uniti. Solo l'Unione Europea ha votato a favore delle sanzioni, dimostrando ancora una volta come i soldi e il potere riescano a comprare anche la giustizia internazionale.
Il caso Vantara dimostra come i super ricchi possano permettersi di violare le leggi internazionali sulla protezione degli animali, mascherando i loro capricci da opere di beneficenza. Mentre noi occidentali ci facciamo la morale sull'ambiente, i miliardari asiatici si costruiscono zoo privati con animali strappati alla natura.
Le ombre su Ambani e il suo impero si allungano sempre di più, ma come sempre accade quando ci sono di mezzo miliardi di dollari, la giustizia sembra avere gli occhi bendati.
