David Bowie, dieci anni dopo la morte: il genio che ha rivoluzionato la musica mondiale
Sono passati quasi dieci anni dalla scomparsa di David Bowie, ma il suo spirito ribelle e la sua eredità artistica continuano a brillare più che mai. Il 10 gennaio 2016 il mondo perdeva uno dei suoi artisti più rivoluzionari, ma la sua impronta resta indelebile nella storia della musica.
Un omaggio al Duca Bianco che sfidò ogni convenzione
A ricostruire il percorso straordinario del figlio della Londra proletaria di Brixton ci pensa ora il libro "David Bowie. For Ever And Ever" di Claudio Fabretti, giornalista di Leggo e direttore della webzine OndaRock. Un volume di 208 pagine che celebra l'artista che ha attraversato generi e identità, reinventandosi continuamente e trasformando la musica in una vera forma d'arte totale.
Il libro, pubblicato da White Star al prezzo di 28 euro, è stato tradotto anche in inglese, francese, spagnolo e tedesco, testimoniando l'interesse mondiale per il genio britannico.
Dalla gavetta londinese alla gloria eterna
L'opera ripercorre tutte le tappe fondamentali della carriera bowiana: dalla gavetta nella Swinging London degli anni Sessanta fino alla fama planetaria che lo avrebbe accompagnato per sempre. Un percorso costellato di successi ma anche di insidie, raccontato senza filtri attraverso le stesse parole dell'artista.
Centrale nel racconto è il contributo dello stesso Bowie, attraverso testimonianze d'epoca e riflessioni sempre lucide e mai troppo indulgenti, nemmeno verso se stesso.
I mille volti di un camaleonte immortale
Il volume fa scorrere in una galleria ideale tutti i personaggi iconici creati da Bowie: dal menestrello psych-folk degli esordi all'alieno glam Ziggy Stardust, dal sottile e tossico Duca Bianco al plasticato soulman, fino al raffinato precursore wave di Berlino e al pierrot new romantic.
Questi personaggi sono sempre stati il diaframma che l'artista ha frapposto tra sé e il mondo, ma anche le testimonianze più autentiche della sua personalità complessa, che solo negli ultimi anni aveva iniziato a svelarsi senza maschere.
L'addio perfetto di un maestro dell'arte
Fabretti, già autore di volumi su Francesco De Gregori e i R.E.M., alterna il racconto biografico all'analisi dei dischi fondamentali, sottolineando come Bowie sia sempre rimasto fedele all'imperativo wildiano della "vita come un'opera d'arte".
L'Uomo delle Stelle si è congedato dal mondo con un tempismo teatrale perfetto: il 10 gennaio 2016, al culmine della ritrovata popolarità, mentre la sua opera-testamento "Blackstar" era appena uscita nei negozi.
Come affermava lo stesso Bowie nel 1999: "L'opera d'arte è compiuta solo quando il pubblico vi aggiunge la propria interpretazione, è proprio in quel grigio spazio intermedio che risiede il suo senso". Un'eredità che continua a vivere e a ispirare, for ever and ever.