Scandalo Gintoneria: Il lato oscuro del divertimento milanese d'élite
Il Tribunale del Riesame di Milano svela i dettagli scioccanti sul caso Gintoneria, locale di lusso trasformato in centro di attività illecite. L'inchiesta coinvolge Davide Lacerenza e Stefania Nobile, con un giro d'affari milionario basato su un sistema di intrattenimento d'élite che nascondeva attività illegali.

La facciata della Gintoneria di Milano, locale al centro dell'inchiesta giudiziaria
Inchiesta shock sul locale di lusso: tra alcol, escort e sostanze illecite
Il Tribunale del Riesame di Milano ha rivelato dettagli inquietanti sul caso che sta scuotendo il mondo della movida milanese di alto bordo. L'indagine, che vede coinvolti Davide Lacerenza e Stefania Nobile, figlia della nota Wanna Marchi, mette in luce un sistema ben orchestrato di servizi illegali mascherati da intrattenimento d'élite.
Un business model costruito sull'illegalità
Secondo quanto emerge dalle carte del tribunale, la Gintoneria e il privé La Malmaison non erano semplici locali di lusso. Il loro vero core business si basava su un'offerta 'completa' che includeva ben più del semplice servizio di bevande alcoliche.
"L'offerta di escort era finalizzata a garantire che la clientela consumasse alcol e al raggiungimento di un proprio personale tornaconto"
I numeri dello scandalo
- Sequestro preventivo di circa 900.000 euro
- Recuperati finora solo 80.000 euro, di cui 33.000 su un conto in Lituania
- Clienti VIP che spendevano fino a 10.000 euro per notte
- Un cliente abituale ha speso quasi un milione di euro nel tempo
Le testimonianze che inchiodano il sistema
Le dichiarazioni degli ex dipendenti sono state determinanti per svelare il meccanismo. Una ex dipendente ha confermato che le escort erano "la principale attrattiva del locale", con un sistema di pagamento forfettario che non prevedeva rimborsi.
Mentre le bottiglie non superavano i 150 euro di costo, i 'pacchetti' completi raggiungevano cifre esorbitanti, evidenziando la vera natura del business che ora è sotto la lente della magistratura milanese.
Martina Bellini
Giornalista con sede a Roma, si occupa da oltre 10 anni di affari europei e di politica interna italiana.