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Putin riceve Araghchi: “Contro l’Iran aggressione non provocata e senza giustificazioni”

Il capo del Cremlino: “Stiamo facendo ogni sforzo per dare assistenza al popolo” della Repubblica islamica. Ma in conferenza stampa il portavoce Peskov elude la domanda su un’eventuale fornitura di armi: “Tutto dipende dalle esigenze di Teheran”

ParMartina Bellini
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#Teheran#Putin
Il presidente russo, Vladimir Putin, riceve il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi

Il presidente russo, Vladimir Putin, riceve il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ricevuto oggi al Cremlino il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, all’indomani dell’attacco statunitense contro tre siti nucleari della Repubblica Islamica. “L'aggressione non provocata contro l’Iran non ha motivi né giustificazioni”, ha sottolineato il numero 1 della Federazione Russa. Sempre Putin ha osservato che l’incontro con Araghchi sarà l'occasione per “pensare a una soluzione alla situazione attuale” e ha aggiunto che la Russia sta “facendo ogni sforzo per fornire assistenza al popolo iraniano”.

Araghchi ha protestato per le azioni degli Stati Uniti e di Israele che l’Iran considera “illegittime” e ha spiegato che “la parte iraniana ha dunque diritto alla difesa”.

Peskov: “Tutto dipende dalle esigenze di Teheran”

Nella conferenza stampa che ha preceduto l’incontro tra Putin e Araghchi, un giornalista ha chiesto al portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, che cosa fosse preparata a fare la Federazione per la Repubblica islamica. “Tutto dipende dalle esigenze dell'Iran”, ha risposto Peskov.

Il portavoce russo ha eluso invece la domanda sulla disponibilità di Mosca a fornire armi a Teheran, limitandosi a dire che tutto dipenderà da ciò che diranno “i nostri amici iraniani”. Come scrive il Washington Post, Peskov ha ribadito l'offerta della Russia di mediare tra Israele e Iran, affermando: “Questa è una forma di sostegno alla parte iraniana”.

Martina Bellini

Giornalista con sede a Roma, si occupa da oltre 10 anni di affari europei e di politica interna italiana.