Putin cambia rotta: annuncia tagli alle spese militari ed elogia Trump come 'pacificatore'
In una svolta significativa, Vladimir Putin annuncia la riduzione delle spese militari russe e si dice pronto a nuovi negoziati con l'Ucraina. Il leader del Cremlino elogia Trump come pacificatore mentre critica il riarmo NATO, delineando una possibile nuova strategia diplomatica.
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Vladimir Putin durante la conferenza stampa a Minsk dove ha annunciato possibili tagli alle spese militari
Il leader del Cremlino segnala un cambio di strategia economica e diplomatica
In un'inaspettata svolta politica durante una conferenza stampa a Minsk, Vladimir Putin ha annunciato una possibile riduzione delle spese militari russe, attualmente al 6,3% del PIL (circa 172 miliardi di dollari), segnalando un potenziale cambio di rotta nella strategia del Cremlino.
Crisi economica e necessità di riforme
L'economia russa mostra evidenti segni di affaticamento, con una crescita limitata all'1,4% nel primo trimestre - il dato più basso degli ultimi due anni - e un'inflazione che ha raggiunto il 9,5%, più del doppio dell'obiettivo governativo del 4%.
"La Russia sta valutando attentamente le prossime mosse di politica economica", ha ammesso il ministro dello Sviluppo economico Maxim Reshetnikov, confermando le difficoltà del momento.
Apertura ai negoziati con l'Ucraina
Putin ha dichiarato che la Russia è pronta per il terzo round di negoziati con l'Ucraina, pur riconoscendo le sostanziali differenze tra le proposte di pace dei due paesi. Una mossa che potrebbe segnalare una ricerca di vie diplomatiche per uscire dal conflitto.
L'elogio a Trump e la critica alla NATO
Particolarmente significativo l'apprezzamento espresso nei confronti di Donald Trump, definito da Putin come un "uomo coraggioso che vuole la pace". Un endorsement che si inserisce in una più ampia critica all'aumento delle spese militari della NATO, interpretato dal Cremlino come "dimostrazione di aggressività".
Prospettive future e sicurezza nazionale
Il leader russo ha sottolineato che le future spese militari saranno calibrate esclusivamente sulle necessità di "garantire la sicurezza" in Ucraina e "proteggere gli interessi nazionali", suggerendo un approccio più pragmatico alla gestione delle risorse statali.
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