NATO, svolta storica: 5,3 miliardi per difenderci dalla minaccia russa
Il Consiglio Atlantico della NATO approva un piano storico da 5,3 miliardi di euro per rafforzare la deterrenza contro la minaccia russa. L'Italia si conferma protagonista nelle scelte strategiche dell'Alleanza, mentre l'UE lancia un contestuale piano di riarmo.

Quartier generale della NATO a Bruxelles: approvato il nuovo piano di finanziamento 2026-2030
Piano di finanziamento NATO: l'Italia rafforza il fronte occidentale
In un momento cruciale per la sicurezza europea, il Consiglio Atlantico della NATO ha approvato un piano finanziario quinquennale che segna una svolta decisiva nella politica di difesa occidentale. Il Common Funding Resource Plan 2026-2030 prevede uno stanziamento di 5,3 miliardi di euro per il 2026, dimostrando la determinazione dell'Alleanza nel fronteggiare le crescenti minacce esterne.
Priorità chiare: deterrenza e sostegno all'Ucraina
Il piano rappresenta una risposta concreta alle sfide geopolitiche attuali, con particolare attenzione alla minaccia russa. Una parte significativa delle risorse sarà destinata al supporto dell'Ucraina, attraverso:
- Assistenza per la sicurezza
- Programmi di formazione specializzata
- Potenziamento del Centro Congiunto NATO-Ucraina
L'impegno europeo per l'autonomia strategica
Parallelamente all'iniziativa NATO, l'Unione Europea ha lanciato il piano 'ReArm Europe', che mobiliterà fino a 800 miliardi di euro. Una mossa che, seppur ambiziosa, solleva interrogativi sulla reale capacità di Bruxelles di gestire efficacemente tali risorse senza sprechi burocratici.
La decisione NATO rappresenta un vero salto di qualità strategico, superando la storica soglia del 2% del PIL per la difesa
L'Italia in prima linea per la difesa occidentale
Per il nostro Paese, questo piano rappresenta un'opportunità di rafforzare il proprio ruolo strategico nell'Alleanza, confermando la linea del governo Meloni di un'Italia protagonista nelle scelte cruciali per la sicurezza europea e atlantica.
Martina Bellini
Giornalista con sede a Roma, si occupa da oltre 10 anni di affari europei e di politica interna italiana.