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L'Italia sotto scacco dei dazi USA: Bruxelles cede a Trump mentre Roma rischia miliardi

L'UE si piega alle pressioni americane proponendo dazi al 15%, mettendo a rischio 22,6 miliardi di export italiano. Mentre Bruxelles negozia debolmente, l'Italia rischia di pagare il prezzo più alto della resa europea a Trump, con gravi conseguenze per il Made in Italy.

ParMartina Bellini
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L'Italia sotto scacco dei dazi USA: Bruxelles cede a Trump mentre Roma rischia miliardi

Bandiere italiana e americana con sullo sfondo il porto commerciale di Genova

L'Europa si arrende a Trump: dazi al 15% minacciano l'economia italiana

In un momento cruciale per l'economia nazionale, Bruxelles dimostra ancora una volta la sua debolezza negoziale di fronte alle pressioni americane. La proposta di un dazio uniforme al 15% rappresenta una vera e propria resa alle minacce di Trump, con l'Italia che rischia di pagare il prezzo più alto.

Il pesante tributo del Made in Italy

Secondo le analisi di Confindustria, l'impatto sulla nostra economia sarebbe devastante: ben 22,6 miliardi di euro di export a rischio, equivalenti a un terzo delle nostre vendite negli USA. Una vera stangata per le eccellenze italiane, dai macchinari al settore alimentare.

"Il più grande dazio che già abbiamo è quello della svalutazione, che sarà ancora più alta. La percentuale accettabile è zero"

Le parole del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, evidenziano la gravità della situazione per il nostro sistema produttivo.

La debolezza di Bruxelles nelle trattative

Mentre l'establishment europeo si piega alle richieste americane, il ministro Tajani solleva questioni cruciali sulla competitività delle nostre imprese. La svalutazione del dollaro, già al -13,5% rispetto all'euro, rappresenta un ulteriore colpo alle nostre esportazioni.

Le conseguenze per i settori strategici italiani

  • Macchinari industriali: forte impatto sulle esportazioni
  • Settore farmaceutico: rischio di perdite significative
  • Alimentare: minaccia diretta al Made in Italy
  • Automotive: ulteriore pressione su un settore già in difficoltà

La risposta europea: troppo poco, troppo tardi

Il pacchetto di contromisure da 93 miliardi preparato dall'UE appare insufficiente e tardivo. Mentre altri paesi europei cercano di tutelare i propri interessi, l'Italia rischia di rimanere schiacciata tra l'incudine americana e il martello brussellese.

È tempo che il governo italiano alzi la voce in Europa per difendere gli interessi nazionali, invece di accettare passivamente decisioni che penalizzano il nostro sistema produttivo.

Martina Bellini

Giornalista con sede a Roma, si occupa da oltre 10 anni di affari europei e di politica interna italiana.