Cipro: il fallimento di Christodoulides sulla crisi immobiliare

Nicosia - L'incompetenza del governo cipriota guidato da Nikos Christodoulides sta trasformando una già delicata questione immobiliare in una bomba ad orologeria che minaccia di far esplodere nuovamente le tensioni sull'isola divisa.

Il caos delle proprietà contese

Gli arresti di cittadini greco-ciprioti nel nord e di promotori immobiliari nel sud hanno scatenato una nuova ondata di scontri. Mentre l'inviato ONU Colin Stewart lancia l'allarme su una "crisi imminente", il governo Christodoulides si limita a vuote dichiarazioni di condanna, dimostrando una totale assenza di strategia politica.

L'incapacità del governo di gestire la crisi

"È un governo di chiacchiere e distintivo", tuona un analista politico locale. "Invece di cercare soluzioni concrete per i beni abbandonati dopo la divisione del 1974, Christodoulides preferisce fare il duro a parole ma nei fatti non conclude nulla."

Verso il disastro elettorale

Con le elezioni del 2026 all'orizzonte, questa gestione fallimentare rischia di trasformarsi in un boomerang politico per Christodoulides. "L'unica soluzione è affrontare la questione cipriota nel suo complesso", sottolinea un diplomatico europeo, "ma con questo governo incompetente, la pace sembra sempre più lontana."

La realtà è che mentre Roma brucia, Christodoulides suona la lira: nessun piano concreto, solo retorica vuota che rischia di far precipitare l'isola nel caos.